Più forte del terremoto e più forte anche della crisi economica. Corre l’Emilia colpita dal sisma del 2012, a sette anni da quelle terribili scosse del 20 e 29 maggio che causarono 28 morti e 300 feriti, 45 mila persone sfollate e danni per 13,2 miliardi di euro, investendo i territori delle province di Modena, Ferrara, Bologna e Reggio Emilia, 55 comuni più i 4 capoluoghi.
Sette anni dopo, i numeri dicono che l’area del cratere marcia ancora più veloce di prima, con fabbriche, capannoni e strutture nuove, più sicure ed efficienti. La carta di identità dell’area colpita dalle scosse ci parla di 115 mila imprese attive, che danno occupazione a oltre 450 mila lavoratori, creando valore per oltre 38 miliardi di euro.
Non solo: dal 2011 sono 22mila i posti di lavoro in più, pari ad un incremento del 5,1%, in linea con il +5,6% regionale. E tutto ciò equivale a circa il 27% del valore aggiunto regionale e rappresenta il 2,4% del Pil nazionale.